FERTILIZZANTI
E PESTICIDI
I sistemi agricoli si basano invece sulla rotazione dei raccolti, sui concimi di origine animale e vegetale, sulla mondatura manuale e sul controllo biologico dei parassiti. "Organic" è il termine utilizzato nei paesi di lingua inglese, mentre in altri mercati le definizioni più correnti sono "Biologico" o "Ecologico".
Nonostante la dicitura “BIO” intesa dai non addetti ai lavori si intende immune da qualsiasi contaminazione da pesticidi o fertilizzanti industriali, i prodotti biologici che troviamo sulle nostre tavole possono contenere “piccole” quantità di sostanze fertilizzanti e pesticidi.
Bisogna rifiutare questo compromesso categoricamente in quanto le percentuali di fitofarmaci e pesticidi negli alimenti sono ben presenti anche se non vengono più irrorati ma, il terreno e le falde acquifere sono ancora impregnati dai precedenti trattamenti di anni di prodotti velenosi per l'organismo umano.
I principi fondamentali adottati nella produzione di alimenti biologici comprendono:
- un impiego minimo di sostanze quali fertilizzanti e pesticidi; (da rifiutare)
- l’uso di alcuni pesticidi "naturali" (quelli sintetici non sono permessi);
- la definizione di standard per i prodotti ammissibili, soggetti a restrizioni o vietati;
- la tolleranza di un livello ridotto
di alcuni residui di pesticidi sintetici nei prodotti biologici
(residui risultanti dal "trasferimento" dei suddetti
pesticidi da altri campi o dal suolo in cui siano state usati in
precedenza).
Normalmente la percentuale
di campioni irregolari si attesta sullo 0,7% (era 0,6% del 2012).
Rispetto al 2012 la percentuale di
campioni regolari e privi di alcun residuo di pesticida è scesa dal
64% al 58%, un ribasso che è legato al
corrispondente incremento, fino al 42%, della percentuale di campioni
regolari ma contenenti almeno un residuo. In definitiva, quasi
un campione analizzato su due contiene uno o più residui di
pesticidi, compresi casi di veri e
propri cocktail di sostanze attive rilevate in uno stesso campione.
Valori troppo alti per una definizione bio.
Nel dettaglio, il
18,8% dei campioni presenta un solo residuo di pesticida, mentre il
22,4% dei campioni analizzati (rispetto al 17,15% del 2012), rientra
nella categoria del multiresiduo. In quest’ultima è la frutta a
mostrare le concentrazioni più rilevanti: sul totale dei campioni
analizzati per questa matrice alimentare, circa il 43,3% contiene due
o più residui chimici.
I prodotti possono essere
contaminati anche solo con l'irrigazione e dall'ambiente circostante
pensiamo, ai termovalorizzatori che inquinano aria e terreni ad una
distanza anche di dieci km dalla loro ubicazione. Ormai siamo
consapevoli che molte falde acquifere sono irrimediabilmente
contaminate.
L’esposizione a sostanze
chimiche utilizzate in agricoltura e presenti nell’ambiente
attraverso il cibo è oggetto di grande preoccupazione nell’opinione
pubblica e, grazie allo sviluppo di metodi di rilevamento sensibili,
è possibile individuare in molti alimenti anche semplici tracce di
sostanze chimiche potenzialmente nocive. Fortunatamente, i livelli di
esposizione dell’uomo a tali sostanze sono, in linea generale,
molto inferiori alla dose giornaliera ammissibile e ai limiti
normativi stabiliti dalle commissioni internazionali.
Ciononostante, vi sono
ancora casi di uso improprio delle sostanze chimiche in
agricoltura e le analisi effettuate sui cibi evidenziano talvolta
residui di composti antiparassitari che non avrebbero dovuto essere
impiegati. Sono quindi fondamentali una sorveglianza e un
monitoraggio costante dell’uso dei pesticidi.
Conoscendo la razza umana
non c'è da fidarsi con la dicitura di sorveglianza e monitoraggio
costante.........da parte di chi? E se alcuni prodotti ma si presume
una enorme quantità superano i limiti, chi ci avverte?
Tuttavia, sappiamo che la
maggior parte delle sostanze chimiche utilizzate come pesticidi è
tossica e i principali argomenti a sfavore sono il fattore di rischio
per la salute e il pericolo di inquinamento ambientale. Queste
preoccupazioni, che riguardano anche i potenziali effetti cronici,
sono alla base di tutte le normative di regolamentazione dell’uso
dei pesticidi, della definizione di standard di sicurezza e del
monitoraggio dei residui negli alimenti.
A
decorrere dal 26 novembre 2015, il certificato di abilitazione
all’acquisto e all’utilizzo dei prodotti fitosanitari costituisce
requisito obbligatorio per chiunque intenda acquistare e/o utilizzare
i prodotti fitosanitari destinati a utilizzatori professionali.
A
decorrere dal 26 novembre 2015, il certificato di abilitazione alla
vendita dei prodotti fitosanitari costituisce un requisito
obbligatorio per la distribuzione sul mercato (all’ingrosso o al
dettaglio) di tutti i prodotti fitosanitari destinati ad utilizzatori
professionali. Per i prodotti fitosanitari
destinati ad utilizzatori non professionali il venditore è tenuto a
fornire informazioni sui rischi per la salute umana e per l’ambiente
connessi al loro uso.
La
formazione e la relativa valutazione ai fini del rilascio del
certificato di abilitazione alla vendita valgono anche come
formazione e la relativa valutazione per il rilascio del certificato
di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo dei prodotti
fitosanitari.
Le
norme per l'uso irresponsabile dovrebbero essere ancora più
restrittive, non concedere nessuna sorta di deroga.
Detto
ciò dovremmo consumare tranquillamente i prodotti ma, per
costringere ad un cambiamento del metodo di coltivazione, cerchiamo
dove è possibile di acquistare prodotti veramente biologici
recandoci dai produttori vicini a km0, avremo prodotti meno belli
meno appariscenti ma sicuramente più sani.
Così
facendo caleranno i consumi di prodotti coltivati in maniera
tradizionale, richiamando l'attenzione delle società internazionali
a modificare il metodo di coltivazione.
Educhiamo
i consumatori ad esigere prodotti sani, di stagione e possibilmente a
coltivazione locale.
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Dopo aver completato una rigorosa analisi di tutti gli
studi scientifici e considerando tutti i commenti pubblici, l'EPA sta
registrando l'erbicida Enlist Duo per controllare le erbacce per mais
e soia geneticamente modificati.
Questo prodotto fornirà un nuovo strumento per aiutare gli agricoltori a gestire le erbacce che sono diventati resistenti agli erbicidi.
Il pesticida sarà utilizzato per controllare le erbe infestanti nel mais e soia geneticamente modificati (GE) di tollerare 2,4-D e glifosato. La decisione dell'Agenzia è che protettivo per tutti. Quando viene utilizzato secondo le indicazioni dell'etichetta, Enlist Duo è sicuro per tutti,compresi i feti in via di sviluppo , i neonati i bambini, gli anziani e contadini.
Questo prodotto fornirà un nuovo strumento per aiutare gli agricoltori a gestire le erbacce che sono diventati resistenti agli erbicidi.
Il pesticida sarà utilizzato per controllare le erbe infestanti nel mais e soia geneticamente modificati (GE) di tollerare 2,4-D e glifosato. La decisione dell'Agenzia è che protettivo per tutti. Quando viene utilizzato secondo le indicazioni dell'etichetta, Enlist Duo è sicuro per tutti,compresi i feti in via di sviluppo , i neonati i bambini, gli anziani e contadini.
Cosa succede nelle coltivazioni confinanti di ortaggi,
frutta e verdura?
No! non possiamo fidarci.
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